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Processo, Il.

Romanzo di F. Kafka, scritto nel 1914-15 e pubblicato postumo nel 1924. Il protagonista, l'impiegato di banca Josef K., in cui si è voluto vedere una proiezione dello stesso autore, svegliandosi una mattina nella pensione in cui alloggia, viene avvertito da due misteriosi individui che contro di lui si svolgerà un processo, di cui non gli sono però comunicate le ragioni. Pur ignorando quale colpa abbia commesso, Josef K. si lascia coinvolgere in un meccanismo incomprensibile e distruttivo, iniziando a frequentare le cancellerie, a precostituire la propria difesa, vittima inconsapevole di una mostruosa e ossessiva organizzazione giudiziaria, le cui sedute si tengono all'ultimo piano di una tetra casa operaia. Ben presto il processo diventerà la ragione di vita di Josef K., che per seguirne i labirintici sviluppi trascurerà il suo lavoro, chiederà aiuto a tutti senza ricevere alcuna solidarietà. Rassegnato ormai a una condanna che lui stesso, senza saperne il motivo, ritiene irrevocabile, Josef K. verrà infine accompagnato da due signori vestiti di nero al luogo in cui avverrà l'esecuzione capitale. Nel romanzo sono presenti i motivi fondamentali dell'opera di Kafka: il senso di colpa e la supina accettazione di una condanna senza appello. Nella vicenda di Josef K. è stata ravvisata un'allegoria della condizione esistenziale dell'uomo moderno, condannato a una solitudine inesorabile in una società che si sta massificando. La sconcertante originalità de Il p. scaturisce dal contrasto tra il minuto e freddo realismo descrittivo e l'atmosfera onirica che pervade il racconto.